Lo sciamanesimo e il popolo delle stelle.

Lo sciamanesimo e il popolo delle stelle.
Dalla Via Lattea al centro del cuore.
CON ALBERTO FRAGASSO
“Siamo fatti dello stesso materiale di cui sono fatte le stelle” dicono gli scienziati,
e nel nostro cuore vi è un seme del loro bagliore.
I miti stellari dei popoli antichi ci ricordano che il grande mistero di vita, morte e rinascita è sempre presente: Caer Sidi, la fortezza e porta delle stelle e il mito di Arianrhod tra i Celti; Iside signora dei cieli fra gli Egizi; la sposa astro tra i nativi Americani; e le leggende attorno all’Orsa Maggiore e le costellazioni sono solo alcuni esempi archetipici e mitopoetici del passato che portano con sé queste ancestrali memorie.
Attraverso l’espansione della coscienza però è possibile esplorare queste sciamaniche porte per un reincontro profondo con la propria anima, allo scopo di espandere la propria luce, conoscenza e consapevolezza. Grazie al viaggio sciamanico e al respiro cosciente Alberto Fragasso accompagnerà a ricontattare la stella del cuore – lo sciamanismo infatti è per eccellenza proprio la via del cuore – unico vero portale per una profonda rinascita.
bear

Alberto Fragasso, nato a Biella nel 1986, sognatore, antropologo, insegnante e praticante sciamano. Allievo di Lorenza Menegoni e Michael C. Smith, ha condotto percorsi di ricerca nell’ambito dell’antropologia culturale, medica e delle religioni, sul respiro consapevole (breathwork, rebirthing e holotropic breathwork), sul pranayama, sulla meditazione buddhista vipassana, e sugli stati alterati di coscienza, spaziando inoltre attraverso svariati aspetti culturali del folklore e delle tradizioni europee (celtiche, greche, romane, scandinave) e indiane.

“Mi definisco un sognatore poiché, fin dall’infanzia, sono sempre stato attratto dalle stelle, dall’astronomia, dalla presistoria, dalla mitologia greca, romana ed egizia, dal mondo dei sogni e da quello magico della magia; fin da piccolo ho vissuto esperienze oniriche di notevole lucidità, che all’inizio mi spaventavano, ma che con il tempo si sono tramutate in un’abitudine ricorrente, ricca e piacevole.

[…]Mi piace definirmi “antropologo del sogno”, poiché i miei campi d’indagine sono svariati: sono i campi espansi della coscienza, del sogno, del mondo immaginativo, con un’analisi che si concentra sull’energia, sul respiro, sul soffio vitale che penetra in profondità nelle cose. Mi considero un mediatore tra scienza e spirito, tra conscio e inconscio, tra l’individuo e la natura, con lo scopo di contribuire alla ricerca in modo alternativo.”

tratto da Spiriti Alleati, pag. 4, Edizioni Amrita, Torino, 2017

Le vie dei boschi, i sentieri della Terra, pullulano di tesori e di doni luminosi, accessibili a chi possiede occhi per guardare, orecchie per ascoltare e cuore per comprendere…”

 

 

alberto

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